venerdì 16 dicembre 2016

COSTAIBLEA FILM FESTIVAL



Il “Costaiblea” compie vent’anni. Il festival arriva alla sua ventesima edizione, ma in realtà ha una storia ancora più lunga: ha visto la sua prima edizione nel lontano 1991, ed ha visto tra i  suoi ospiti molti nomi prestigiosi del cinema italiano. Alcuni di questi volti campeggiano nella locandina di quest’anno, come memoria di un festival nato anche per celebrare il cinema della “costaiblea” ben prima di Montalbano: i compianti Scola e G. Bertolucci, i fratelli Taviani, Amelio, Argento, Cavani, Piccioni, Zingaretti, Calopresti, Monteleone, Scimeca, Tavarelli, Sironi, Greta Scacchi, Maya Sansa, Lo Verso, Ciprì e Maresco tanto per citare qualche nome famoso. Registi, attori professionisti del cinema di varie generazioni.

Per festeggiare il ventennale, il festival ha invitato altri nomi di grande prestigio, che in qualche modo si legano anche al cinema girato negli iblei: Roberto Faenza, un regista dalla lunga carriera, da Escalation a La verità sta in cielo, che ha girato in zona film come Marianna Ucria e I vicerè; Elda Ferri, produttrice di Faenza ma anche di capolavori come La vita è bella; Emanuele Crialese, uno degli autori più interessanti del nuovo cinema italiano, che nella zona iblea ha girato alcune scene di Nuovo mondo, ma ha dedicato alla Sicilia tutto il suo cinema (Respiro, Terraferma). E poi Lando Buzzanca, cui il festival ha già dedicato degli omaggi (come il ritratto dedicatogli da Claudio Bondì), che con Faenza ha girato I vicerè con una parte memorabile.

Come è sua caratteristica, il Costaiblea Film Festival è ricco di sinergie interne: Buzzanca è premiato anche come attore di Faenza; viene proiettato un cortometraggio con protagonsista Buzzanca diretto dal siciliano Toni Trupia al suo esordio, il quale è diventato nel frattempo un bravo e promettente regista (il festival presenta il suo ultimo Era Malerba). Tra i protagonisti del film d’esordio di Marco Danieli, altro giovane regista emergente (La ragazza del mondo) troviamo Pippo Delbono, cui poi il festival dedica un omaggio nella giornata conclusiva, diretta anche alle scuole ragusane. Di Delbono, autore coraggioso e interessato a indagare tutte le possibili contaminazioni tra cinema teatro e video, si proietterà il suo ultimo lavoro Vangelo. Un cortometraggio al femminile, Buon viaggio di Anita Ruggieri, ha per protagonista Aurora Quattrocchi, una delle interpreti di Nuovo mondo. Ecc., ecc.
Il festival continua a monitorare il cinema “girato in costaiblea”, che ogni anno offre prodotti interessanti: ora è la volta di Quel bravo ragazzo, interpretato tra gli altri da un vecchio amico del festival, il bravo e noto Enrico Lo Verso; e un corto realizzato da un team di giovani ragusani (The Last Ship) che ha fatto parlare di sé. E naturalmente è attento al cinema siciliano in genere: quest’anno il documentario dal titolo emblematico I siciliani i Francesco Lama.
Partendo dal laboratorio della Sicilia, il festival riflette anche sul rapporto tra cinema e territorio, sulle film commission, sul ruolo dell’università e delle scuole medie superiori come educazione all’immagine.

Il tradizionale premio a un’opera prima (“Rosebud”, come la famosa slitta di Quarto potere) va a una regista che ci interessa anche come donna e come siciliana, Maria Arena, autrice di Gesù è morto per i peccati degli altri. Gli altri premi a Faenza (il Carrubo d’oro alla carriera), a Crialese (Maestri del cinema italiano), Elda Ferri (I mestieri del cinema) e Buzzanca (doverosamente il Premio Costaiblea).
Per questa ventesima edizione, tengo a ringraziare il direttore organizzativo del festival, l’amico di vecchia data Pasquale Spadola, qui anche in veste di attore, location manager e quant’altro; e tre altri amici e collaboratori artistici che hanno fatto sì che questa edizione si realizzasse: Andrea Rabbito anche per il prezioso rapporto con l’Università di Enna “Kore”, Giacomo Martini, che porta tutta la sua pluridecennale esperienza di organizzatore culturale, e Giuseppe Gambina, anche come coraggioso esercente (senza il cinema “Lumière” non ci sarebbe il festival) e come direttore di un festival “alleato”, il Vittoria Peace Film Fest.
Voglio anche ringraziare la Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali, grazie al quale il festival è nato e continua a vivere, e il Comune di Ragusa, che quest’anno porta il suo fondamentale contributo. Spero davvero che il Costaiblea possa continuare il suo cammino e non fermarsi al ventennale.

Vito Zagarrio