Il
“Costaiblea” compie vent’anni. Il festival arriva alla sua ventesima edizione,
ma in realtà ha una storia ancora più lunga: ha visto la sua prima edizione nel
lontano 1991, ed ha visto tra i suoi
ospiti molti nomi prestigiosi del cinema italiano. Alcuni di questi volti
campeggiano nella locandina di quest’anno, come memoria di un festival nato
anche per celebrare il cinema della “costaiblea” ben prima di Montalbano: i
compianti Scola e G. Bertolucci, i fratelli Taviani, Amelio, Argento, Cavani, Piccioni,
Zingaretti, Calopresti, Monteleone, Scimeca, Tavarelli, Sironi, Greta Scacchi, Maya
Sansa, Lo Verso, Ciprì e Maresco tanto per citare qualche nome famoso. Registi,
attori professionisti del cinema di varie generazioni.
Per
festeggiare il ventennale, il festival ha invitato altri nomi di grande
prestigio, che in qualche modo si legano anche al cinema girato negli iblei:
Roberto Faenza, un regista dalla lunga carriera, da Escalation a La verità sta in
cielo, che ha girato in zona film come Marianna
Ucria e I vicerè; Elda Ferri,
produttrice di Faenza ma anche di capolavori come La vita è bella; Emanuele Crialese, uno degli autori più
interessanti del nuovo cinema italiano, che nella zona iblea ha girato alcune
scene di Nuovo mondo, ma ha dedicato
alla Sicilia tutto il suo cinema (Respiro,
Terraferma). E poi Lando Buzzanca,
cui il festival ha già dedicato degli omaggi (come il ritratto dedicatogli da
Claudio Bondì), che con Faenza ha girato I
vicerè con una parte memorabile.
Come
è sua caratteristica, il Costaiblea Film Festival è ricco di sinergie interne:
Buzzanca è premiato anche come attore di Faenza; viene proiettato un
cortometraggio con protagonsista Buzzanca diretto dal siciliano Toni Trupia al
suo esordio, il quale è diventato nel frattempo un bravo e promettente regista
(il festival presenta il suo ultimo Era
Malerba). Tra i protagonisti del film d’esordio di Marco Danieli, altro
giovane regista emergente (La ragazza del
mondo) troviamo Pippo Delbono, cui poi il festival dedica un omaggio nella
giornata conclusiva, diretta anche alle scuole ragusane. Di Delbono, autore
coraggioso e interessato a indagare tutte le possibili contaminazioni tra
cinema teatro e video, si proietterà il suo ultimo lavoro Vangelo. Un cortometraggio al femminile, Buon viaggio di Anita Ruggieri, ha per protagonista Aurora
Quattrocchi, una delle interpreti di Nuovo
mondo. Ecc., ecc.
Il
festival continua a monitorare il cinema “girato in costaiblea”, che ogni anno
offre prodotti interessanti: ora è la volta di Quel bravo ragazzo, interpretato tra gli altri da un vecchio amico
del festival, il bravo e noto Enrico Lo Verso; e un corto realizzato da un team
di giovani ragusani (The Last Ship)
che ha fatto parlare di sé. E naturalmente è attento al cinema siciliano in
genere: quest’anno il documentario dal titolo emblematico I siciliani i Francesco Lama.
Partendo
dal laboratorio della Sicilia, il festival riflette anche sul rapporto tra
cinema e territorio, sulle film commission, sul ruolo dell’università e delle
scuole medie superiori come educazione all’immagine.
Il
tradizionale premio a un’opera prima (“Rosebud”, come la famosa slitta di Quarto potere) va a una regista che ci
interessa anche come donna e come siciliana, Maria Arena, autrice di Gesù
è morto per i peccati degli altri. Gli altri premi a Faenza (il
Carrubo d’oro alla carriera), a Crialese (Maestri del cinema italiano), Elda
Ferri (I mestieri del cinema) e Buzzanca (doverosamente il Premio Costaiblea).
Per
questa ventesima edizione, tengo a ringraziare il direttore organizzativo del
festival, l’amico di vecchia data Pasquale Spadola, qui anche in veste di
attore, location manager e quant’altro; e tre altri amici e collaboratori
artistici che hanno fatto sì che questa edizione si realizzasse: Andrea Rabbito
anche per il prezioso rapporto con l’Università di Enna “Kore”, Giacomo
Martini, che porta tutta la sua pluridecennale esperienza di organizzatore
culturale, e Giuseppe Gambina, anche come coraggioso esercente (senza il cinema
“Lumière” non ci sarebbe il festival) e come direttore di un festival “alleato”,
il Vittoria Peace Film Fest.
Voglio
anche ringraziare la Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali, grazie
al quale il festival è nato e continua a vivere, e il Comune di Ragusa, che
quest’anno porta il suo fondamentale contributo. Spero davvero che il
Costaiblea possa continuare il suo cammino e non fermarsi al ventennale.
Vito
Zagarrio