- PROCEDURA PER LA RICHIESTA DELLA TESI
- REGOLE REDAZIONALI
PROCEDURA PER LA RICHIESTA DELLA TESI
Per richiedere la tesi al prof. Zagarrio è necessario presentarsi al ricevimento muniti di un abstract che sintetizzi i contenuti della tesi che si intende proporre, corredato da una filmografia ed una bibliografia essenziali. E' inoltre necessario portare con sé un libretto degli esami (o lo statino), così da poter illustrare il proprio curriculum universitario.
Si consiglia di orientare le proprie preferenze su due aree di ricerca in particolare: "Cinema italiano contemporaneo" e "Cinema americano contemporaneo". Non si esclude,tuttavia, la possibilità che un argomento che esuli dalle suddette categorie possa riscontare un parere favorevole da parte del docente.
Qualora l'argomento proposto dovesse essere accettato, è auspicabile che i vari capitoli presentati di volta in volta al docente siano accompagnati da un indice che consenta di contestualizzare gli stessi - e i paragrafi che li compongono - all'interno del piano più generale del lavoro.
Qualora l'argomento proposto dovesse essere accettato, è auspicabile che i vari capitoli presentati di volta in volta al docente siano accompagnati da un indice che consenta di contestualizzare gli stessi - e i paragrafi che li compongono - all'interno del piano più generale del lavoro.
REGOLE REDAZIONALI
Impostazione della pagina.
- Dal menu File selezionare Imposta pagina ed impostare i seguenti valori alla voce Margini: Superiore, Inferiore e Destro: 3 cm. Sinistro: 4 cm.
- Alla voce Carta impostare il formato A4.
- Alla voce Layout impostare i seguenti valori: Intestazione: 1,5 cm. Piè di pagina: 2 cm.
Numerazione della pagina.
- Dal menu Inserisci selezionare Numeri di pagina ed impostare la posizione In basso (piè di pagina). Alla voce Allineamento scegliere tra A destra oppure Centrato. Lasciare bianca l’opzione Numero sulla prima pagina.
- Alla voce Formato, selezionare il tipo di formato di numero di pagina che si desidera e scegliere carattere e dimensione: Times New Roman 10, Garamond 10 oppure Arial 10 per formattare i numeri di pagina inseriti.
Impostazione del carattere.
- Dal menu Formato selezionare Carattere. La tesi può essere scritta in qualsiasi carattere. Noi suggeriamo Times New Roman 12, Garamond 12 oppure Arial 12, tutti giustificati (tasto Giustifica).
- Dallo stesso menu Formato selezionare Paragrafo ed impostare il seguente valore alla voce Interlinea: 1,5 righe oppure Doppia.
Note
Per inserire una nota con un riferimento bibliografico, dopo una citazione presente nel testo (che va sempre virgolettata) selezionare, dal menu Inserisci, la voce Riferimento e quindi Nota a piè di pagina. Scrivere la nota, a piè di pagina, in carattere Times New Roman 12, Garamond 12 oppure Arial 10, sempre giustificato, con interlinea 1.
Le note vanno inserite a piè di pagina secondo le seguenti indicazioni: Nome puntato e cognome dell’autore, titolo, città, editore, anno e pagina.
Se la citazione è estratta da un libro:
R. Altman, Film/Genere, Milano, Vita e Pensiero, 2004, p.120. (oppure pp.120-122)
- Se la citazione è presa dall’ultimo libro citato si utilizza Ivi (quando la fonte è la stessa ma cambia pagina) oppure Ibidem (quando la fonte e la pagina sono le stesse).
- Se nel corso del testo si cita una fonte già richiamata in precedenza (ma che non è l’ultima citata) si richiama solo l’autore ed il titolo dell’opera; al posto dell’indicazione dell’editore, del luogo e dell’anno di pubblicazione (o del nome della rivista e del numero), si scrive invece cit. :
Es: R. Altman, Film/Genere, cit., p. 120.
Si utilizza op.cit. se dell’autore in questione si cita un solo volume (senza ripetere il titolo del testo, come nell'esempio che segue):
Es: R. Altman, op. cit., p. 120
Es: R. Altman, op. cit., p. 120
Se la citazione è estratta da un articolo:
V. Bruni, S. Vassallo, Intervista a Michel Chion, in «Km/n Quadrimestrale di Arti e
Comunicazione», Perugia, anno I, n. 0, dicembre 2000, pp.21-25.
S. Miceli, La musica e cinema: un approccio metodologico, in «Musica domani», XCII, 1994.
Articoli in siti Internet.
C. Fabretti, Michael Nyman, genio d’un minimalista, in www.ondarock.it/Nyman. html
Se il testo è citato in una raccolta:
F. Pitassio, “300. Dopo la correttezza politica? Ovvero: la quantità influenza la qualità” in L. Gandini, A. Bellavita (a cura di), Ventuno per undici. Fare cinema dopo l’11 Settembre, Genova, Le Mani, 2008, p. 143.
Se di un autore è stata consultata una sola parte di un’opera divisa in più volumi e/o tomi
G. Fofi, M. Morandini, G. Volpi, Storia del cinema, vol. 3, tomo 2, Dalle nouvelles vagues ai nostri giorni, Milano, Garzanti, 1988.
Indice.
- Va collocato subito dopo la pagina interna del frontespizio. Si scrive nello stesso carattere della tesi o, in caso sia particolarmente lungo, nello stesso carattere delle note.
Bibliografia
- Va collocata alla fine della tesi. Le opere consultate vengono poste in ordine alfabetico per cognome dell’autore. Nel caso la bibliografia sia particolarmente ampia si utilizza la stessa dimensione di carattere delle note. Seguire questo schema:
Lucilla Albano, Il secolo della regia, Venezia, Marsilio, 1999.
Sandro Bernardi, Introduzione alla retorica del cinema, Firenze, Le Lettere, 1998.
-Se di uno stesso autore si sono consultate più opere, indicarle in ordine cronologico crescente:
Franco La Polla, Il nuovo cinema americano (1967-1975), Venezia, Marsilio, 1985.
Franco La Polla, Poetiche del cinema hollywoodiano contemporaneo, Torino, Lindau, 1997.
Corpo del testo
I titoli di film, libri, programmi televisivi e i vocaboli stranieri di uso non comune vanno indicati in corsivo.
Riviste e giornali vanno indicati in tondo tra virgolette: es. «La Repubblica».
Per citazioni brevi (di circa 4 o 5 righe) bastano le virgolette basse «xxxx». Per citazioni più lunghe si consiglia di lasciare una riga bianca (sia prima che dopo la citazione) e di utilizzare un corpo del testo più piccolo con i margini destro e sinistro rientrati di 1 cm rispetto al corpo del testo principale, come illustrato di seguito:
Ecco come Kiarostami sintetizza il suo progetto originario:
In origine Il vento ci porterà via doveva raccontare la storia di un documentarista intenzionato a realizzare un film su una cerimonia funebre, celebrata in una regione lontana e periferica dell’Iran. Una vecchia donna, molto malata, non si decideva a morire e l’uomo, per raggiungere il suo scopo, negoziava la sua morte insieme alla stessa moribonda. Questa donna, alla fine, accettava di morire per permettere all’uomo di realizzare il film.
NB: E’ importante che il criterio di scrittura sia uniforme